Τρίτη 17 Απριλίου 2012
Σάββατο 14 Απριλίου 2012
Architettura leggera o luminosa
Light Architecture - New Edge City, Gianni Ranaulo
Volume della collana The ITRevolution in Architecture, a cura di Antonino Saggio
Gianni Ranaulo
in suo libro descrive la Light Architecture come un tentativo di
unire lo spazio virtuale con lo spazio reale, creando così un'unica
dimensione la “stereorealtà”. Dal momento che il mondo cambia
rapidamente in tutti i suoi aspetti, l'architettura deve anche essa
essere rapida. L'architetto deve seguire questa evoluzione del mondo
e trovare soluzioni nuove e rapide. Per esempio, la trasparenza che
appare negli edifici degli anni '80 era l'unico concetto innovativo,
che però genera tanti risultati positivi e porta anche ad
un'architettura high-tech.
Vediamo che oggi
c'e la tendazione dell'uomo di tornare nelle città, ma nello stesso
tempo ha bisogno della natura e della tecnologia. Questi sono dei
cambiamenti che devono essere considerati dall'architettura e usati
come vantaggio. Gli elementi che hanno provocato dei cambiamenti nel
campo dell'architettura sono: l'automobile
che
l'ha fatta rapida e in movimento, l'elettricità
che ha dato vita agli edifici e alle città di notte e la pubblicità
che
ha cambiato la sua immagine (im. 1).
1.Sarah Morris, Midtows Series, 1999
Lo
scopo di questa nuova architettura è la creazione di opere anche
provisorie, che forse hanno una durata di vita limitata, ma invece
sono perfettamente posizionate al proprio contesto. L'idea di creare
una “stereorealtà” non è nient'altro dalla creazione di una
prospettiva stereoscopica che allo stesso tempo sia quello dello
spazio reale e quella dello spazio virtuale. In realtà, tanti sono i
film che usando l'integrazione tra reale e virtuale mostrano la città
del futuro. Una città che che si consiste da tutti gli elementi
reali come il centro,le periferie ecc ma èanche una città che usa
tutte le tecnologie nuove.
Una
prima approssimazione di queste idee è il Media Building (im. 2). Si
tratta di un edificio i cui facciate sono degli schermi che
permettono lo scambio di informazioni a livello urbano. Questo è il
modo con cui l'architettura diventa l'informazione.
2. Gianni Ranaulo, Media Building Piazza Garibaldi, Napoli, 2000
Questa
tendenza architettonica gioca con il termine light
che assume diversi significati, come quello della luce o della
leggerezza dei materiali. Le costruzioni caratterizzate da questo
tipo di architettura si dividono in tre categorie: la leggerezza,
il movimento
e l'informazione
e ognuna di esse viene suddivisa in alltre categorie.
La
prima viene contradistinta in leggerezza concettuale
, nella quale cerchiamo la leggerezza in un unico concetto (im. 3).
Poi, esiste la leggerezza costruttiva
che
applica gli aspetti di luce e leggerezza a costruzioni che si
sovrappongono a strutture fisse e pesanti (im. 4). E la leggerezza
immateriale,
dove l'uso di luce e acqua è l'elemento più importante.
3.Gianni Ranaulo e Hugh Dutton, 4. Gianni Ranaulo, Night & Day,
Asi, Roma, 2000 Alcamo,1992-94
Il
movimento
permette la trasfigurazione di uno spazio e si distingue in
concettuale,
informatico
ed effettivo.
Nel primo appartengono interventi caratterizzati da un movimento di
tipo concettuale (im. 5). Nel secondo Ghery ed Eiseneman sono gli
esponenti più rappresentativi che hanno anche creato il nuovo
linguaggio digitale (im.6).
5. Porto di Lorient, Gianni Ranaulo 6. Frank O. Gehry, Guggenheim
1998 Museum, Bilbao, 1997
Nell'ultima
categoria dell'informazione appartiene il Media Building, dove il
vetro della facciata interattiva multimediale è il confine tra il
mondo reale e il mondo virtuale (im.7).
7.Renzo Piano, KPN Telecom, Rotterdam, 2000
Σάββατο 7 Απριλίου 2012
Sostanze
"La
modernità è quella che fa della crisi un valore e suscita
un'estetica di rottura [...] un'estetica di rottura e di cambiamento
implica in questo contesto che il livello estetico rappresenti
qualcosa di molto diverso sia dalle nozioni di bello
sia da quella
di stile."
, dal libro “Introduzione alla Rivoluzione
Informatica” di Antonino Saggio.
Leggendo
questo punto del testo mi vengono in mente tutti i cambiamenti
successi nella storia del mondo in generale e dell'architettura in
particolare. Come Toffler descrive nel suo libro “La terza ondata”
l'umanità dopo aver passato dall'era
agricola, all'era industriale e adesso all'era dell'informazione,
così cambia anche il campo dell'architettura. Qualquno si può fare
la domanda: Ma perchè succede questo? Perchè è necessario che
cambia anche l'architettura?
Perchè
cambiano le esigenze dell'uomo. Da quanto esiste sono nate diverse
civiltà, usi, mode e stili architettonici ed è logico che nascono
delle domande tipo: perché
preferiamo uno stile a un altro, perché ciò che per noi è bello
per altri non lo è, perché cambiamo opinione su ciò che
giudichiamo bello, cosa ricerchiamo in una casa?
I gusti dell'uomo cambiano con la cultura e il trascorrere dei
secoli. Nell'800 gli edifici parlavano di privilegi aristocratici,
nel '900 del futuro e oggi di che cosa parlano? Come un'edificio oggi
è ben progettato?
Si
tratta di domande che forse non hanno risposta. Ma la bellezza che
una volta era il compito primario di un architetto oggi è scomparsa.
Ogni edificio mostra la vita delle persone che lo abitavano e in
particolare il genere di vita. L'impulso
architettonico sembra legato a un desiderio di comunicare, di
dichiararsi al mondo tramite il linguaggio degli oggetti, dei colori
e dei mattoni.
In
architettura non è niente bruto, è forse nel posto sbagliato o
nella misura sbagliata, ma l'equilibrio di un'architettura che
caratteriziamo con il termine “bello” è uno proprio stato di
salute mentale.
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