Durante
la metà degli anni cinquanta viene diffuso l'uso del cemento armato
come elemento di costruzione. Le nuove tecniche di costruzione in
cemento armato permettono agli architetti e agli ingegneri di creare
edifici con forme abbastanza più libere rispetto a queli degli anni
precedenti.
EduardoTorroja,
ingegnere e costruttore spagnolo, lega nelle sue opere il
ragionamento sulla forma con la ricerca di soluzioni plastiche
affascinanti.
Nello stesso
tempo in Italia, Riccardo Morandi si sforza nella ricerca plastica e
nel ritmo delle potenti travature a sezione variabile. Infatti, le
sue strutture, che sembrano raggelate a un momento prima del crollo,
sarebbero irrealizzabili senza l'uso del cemento armato precompresso.
In America,
l'iniziativa di costruire in cemento armato appartiene al finlandese
Eero Saarinen. Nel lavoro, la sua filosofia è “Per ogni progetto
un idea” e quindi, non ha uno stile proprio e riconoscibile. In
alcune sue opere come il Campus del MIT a Cambrige o lo stadio di
pattinaggio a New Haven si vede l'uso del cemento armato in rapporto
con la fluidità della creazione degli spazi e l'interesse di
Saarinen verso la forza plastica e organica delle strutture.
L'opera che è
stata riconosciuta come il primo simbolo dell'architettura come
conseguenza della rivoluzione degli anni venti, è l'Opera House di
Sidney in Australia, del nordico Jorn Utzon. Con quest'opera Utzon
apre una nuova strada per l'architettura la quale deriva da diverse
ragioni. La prima è che l'architettura nordica presenta un monumento
come una celebrazione tra uomo e natura. La seconda è che lui è
interessato verso le forme naturali del volo e del movimento e vuole
sperimentarsi in nuove forme costruttive. La terza ragione è che
Utzon ha un interesse per l'uomo nelle sue diverse manifestazioni e
sfaccettature sociali. E infine, lui è un architetto della terza
generazione, cioè, usa le capacità delle nuove tecniche costruttive
cercando di sostituire tramite un metodo sperimentale le ideologie
della generazione precedente.
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