Σάββατο 7 Απριλίου 2012

Sostanze



"La modernità è quella che fa della crisi un valore e suscita un'estetica di rottura [...] un'estetica di rottura e di cambiamento implica in questo contesto che il livello estetico rappresenti qualcosa di molto diverso sia dalle nozioni di bello sia da quella di stile." , dal libro “Introduzione alla Rivoluzione Informatica” di Antonino Saggio.

Leggendo questo punto del testo mi vengono in mente tutti i cambiamenti successi nella storia del mondo in generale e dell'architettura in particolare. Come Toffler descrive nel suo libro “La terza ondata” l'umanità dopo aver passato dall'era agricola, all'era industriale e adesso all'era dell'informazione, così cambia anche il campo dell'architettura. Qualquno si può fare la domanda: Ma perchè succede questo? Perchè è necessario che cambia anche l'architettura?
Perchè cambiano le esigenze dell'uomo. Da quanto esiste sono nate diverse civiltà, usi, mode e stili architettonici ed è logico che nascono delle domande tipo: perché preferiamo uno stile a un altro, perché ciò che per noi è bello per altri non lo è, perché cambiamo opinione su ciò che giudichiamo bello, cosa ricerchiamo in una casa? I gusti dell'uomo cambiano con la cultura e il trascorrere dei secoli. Nell'800 gli edifici parlavano di privilegi aristocratici, nel '900 del futuro e oggi di che cosa parlano? Come un'edificio oggi è ben progettato?
Si tratta di domande che forse non hanno risposta. Ma la bellezza che una volta era il compito primario di un architetto oggi è scomparsa. Ogni edificio mostra la vita delle persone che lo abitavano e in particolare il genere di vita. L'impulso architettonico sembra legato a un desiderio di comunicare, di dichiararsi al mondo tramite il linguaggio degli oggetti, dei colori e dei mattoni.
In architettura non è niente bruto, è forse nel posto sbagliato o nella misura sbagliata, ma l'equilibrio di un'architettura che caratteriziamo con il termine “bello” è uno proprio stato di salute mentale.

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